Si parte con le utenze commerciali: prima gli avvisi, poi le sanzioni
Un’azione finalizzata a tutelare chi si impegna nella corretta raccolta differenziata e segnalare chi non rispetta le regole. A supporto dei cittadini che seguono indicazioni e calendario di conferimento, Kyma Ambiente ha avviato un’operazione specifica a individuare chi conferisce in modo non corretto.
Si inizia con le utenze commerciali (negozi, ristoranti, bar) dei quartieri Talsano, Lama-San Vito, Paolo VI, Tamburi-Lido Azzurro, dove vige il “porta a porta”. Gli operatori che si occupano di svuotare i carrellati, qualora riscontrassero infrazioni, applicheranno un adesivo con un primo avviso. Una segnalazione che avviene in caso di: presenza di rifiuti diversi da quelli previsti, contenitori pieni nei giorni non stabiliti dal calendario di conferimento, utilizzo di bustoni neri e non trasparenti. Con questo primo avviso, il rifiuto non viene raccolto e si invita l’utente a ritirare il sacco/contenitore e a conferire correttamente per il successivo turno di raccolta.
In caso di nuova infrazione, verrà applicato un secondo avviso con cui si comunica che il ritiro dei rifiuti non viene effettuato per errato conferimento, si invita nuovamente l’utente a ritirare il sacco/contenitore, e si specifica che alla terza segnalazione consecutiva scatteranno le sanzioni, così come previsto da regolamento comunale.
«Migliorare la raccolta differenziata è tra i nostri primi obiettivi, così come da impulso del sindaco Rinaldo Melucci» commenta il presidente di Kyma Ambiente Giampiero Mancarelli. «Questa operazione vuole tutelare chi rispetta le regole, perché troppe volte troviamo, ad esempio, cartoni sporchi nel vetro o scarti di cibo nella plastica: in casi come questi, il rifiuto non si può differenziare e si crea un danno per tutti. Siamo consapevoli che la raccolta differenziata rappresenti una vera e propria rivoluzione, ma è fondamentale applicare poche e semplici regole per farla in maniera corretta. Ci appelliamo alla collaborazione dei cittadini, perché siamo i primi a voler evitare di elevare sanzioni. Ma lo faremo qualora, nonostante i vari avvisi, continueremo a riscontrare irregolarità».