Bari – COLDIRETTI PUGLIA, NEI CAMPI C’E’ POSTO PER 10MILA GIOVANI; DA SERRICOLTORI A TECNICI DI AGRICOLTURA

Nelle campagne pugliesi con l’arrivo della primavera c’è posto per almeno 10mila giovani per colmare la mancanza di manodopera che ha duramente colpito le campagne lo scorso anno con la perdita rilevante dei raccolti agricoli. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, diffusa in occasione dell’iniziativa “Lavoro per i giovani, in agricoltura c’e’” con il Ministro del Masaf Francesco Lollobrigida e il Ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi all’apertura salone della creatività Made in Italy “Generazione in campo” per vedere dal vivo e toccare con mano le ultime innovazioni del 2023 con l’assegnazione degli Oscar Green ai giovani agricoltori e alle loro rivoluzionarie idee.

Sono già oltre 13mila le imprese agricole condotte da under 35 nonostante la crisi causata dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina, nuove leve green – aggiunge Coldiretti Puglia – che hanno scelto di investire il proprio futuro in campagna dove portano innovazione, sostenibilità, competitività ed efficienza, in Puglia dove il 26% dei capoazienda giovani ricorre alla vendita diretta in azienda e il 14% a quella fuori azienda, contro il 17% ed il 10% per i capoazienda con più di 40 anni.

Delle aziende agricole condotte da giovani in Puglia il 15,3% sul totale è bio ed il 23% impegnato nelle stalle, con le nuove idee green – insiste Coldiretti Puglia – per garantire cibo ed energia alla Puglia contro la crisi scatenata dalla guerra ed il blocco dei rifornimenti di materie prime agricole e il ricatto russo sul gas e sul petrolio.

Nelle campagne servono – sottolinea la Coldiretti – figure specializzate come i trattoristi, i serricoltori, i potatori e tecnici dell’agricoltura 4.0 per guidare droni, leggere i dati metereologici ed utilizzare gli strumenti informatici ma anche raccoglitori per le verdure, la frutta e la vendemmia. Non vanno dimenticati poi – continua Coldiretti – i nuovi sbocchi occupazionali offerti dalla multifunzionalità che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili. Per questo è necessario e un piano integrato di formazione che coinvolga le scuole anche per recuperare le conoscenze antiche e vincere le sfida della rivoluzione digitale nelle campagne con gli investimenti in droni, gps, robot, software e internet delle cose che hanno raggiunto 1,6 miliardi con la crescita del 1500% nel giro di 5 anni.

Investire sui giovani significa investire sul futuro e sulla sovranità alimentare del Paese in una situazione in cui 49,7% dei capi azienda giovani ha un diploma di scuola superiore e il 19,4% – evidenzia Coldiretti – ha una laurea secondo una recente indagine. Le giovani imprese agricole spiccano per estensione e soprattutto per il salto di qualità compiuto in termini di digitalizzazione, innovazione e professionalità ed hanno infatti una estensione media di 18,3 ettari a fronte della media nazionale di 10,7 ettari, sottolinea Coldiretti.

Il 12% delle imprese giovani nei campi – precisa la Coldiretti – svolge attività connesse che sono dunque in prima linea nel modello di agricoltura multifunzionale con importanti ricadute sull’ambiente e sulla collettività, come nel caso della produzione di energie rinnovabili o l’agricoltura sociale.

E’ dunque importante l’arrivo del nuovo sistema di prestazioni occasionali introdotto nella Manovra dal Governo e sostenuto da Coldiretti che porta una rilevante semplificazione burocratica per facilitare l’avvicinamento al settore agricolo. Potranno accedervi – spiega Coldiretti – pensionati, studenti, disoccupati, percettori di Naspi, reddito di cittadinanza, ammortizzatori sociali e detenuti ammessi al lavoro all’esterno.  Sarà a tutti gli effetti un rapporto di lavoro subordinato agricolo – evidenzia Coldiretti – con l’unico limite determinato dalla durata della prestazione che non potrà superare, per singolo occupato, le 45 giornate di lavoro effettivo all’anno. Il salario sarà esente da imposizione fiscale, cumulabile con qualsiasi tipologia di trattamento pensionistico. Al lavoratore saranno inoltre garantite le stesse tutele (contrattuali, previdenziali, assistenziali, ecc.) previste per gli occupati a tempo determinato.

Proprio per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro la Coldiretti, autorizzata dal Ministero del Lavoro, ha varato il portale “Jobincountry” per le aziende agricole che assumono. Una piattaforma informatica di intermediazione della manodopera che offre a imprese e lavoratori un luogo di incontro, prima virtuale on line e poi sul campo attraverso una consulenza con i front-office del sistema dei servizi territoriali. Si tratta di una risposta concreta alla domanda di agricoltura di un numero crescente di giovani (e non solo) che desidera fare una esperienza di lavoro in campagna, conclude Coldiretti nel sottolineare che in agricoltura il lavoro c’è sia per chi vuole intraprendere con idee innovative che per chi vuole trovare una occupazione lontano dalla città.​