In occasione della Giornata della Memoria, su iniziativa della Città di Bari e dell’Anpi, si è tenuta questa mattina la deposizione di una corona di fiori presso la targa affissa nella sala consiliare di Palazzo di Città che ricorda Filippo D’Agostino, sindacalista, consigliere comunale di Bari, antifascista e medaglia d’oro al valor militare, deportato e ucciso nel lager nazista di Mauthausen.
Nel corso della cerimonia, svoltasi alla presenza della segretaria della Cgil Bari Gigia Bucci, del direttore dell’IPSAIC Vito Antonio Leuzzi, del presidente dell’ANPI Bari sez. Artuto Cucciolla Nicola Signorile, il sindaco Antonio Decaro ha dichiarato:
“Essere qui per noi, oggi, significa essere testimoni di una storia. Come ho detto ieri salutando i ragazzi in partenza con il Treno della memoria, che oggi raggiungeranno Berlino per poi spostarsi a Cracovia, siamo noi i custodi di quella storia che tra qualche anno non avrà più superstiti. Viaggiare sui luoghi della memoria, guardare alla tv un film sull’Olocausto con i nostri figli, ricordare Filippo D’agostino qui, in questa sala, nella sala della democrazia e dei diritti dei cittadini baresi, rappresenta il testimone che passiamo a chi ci sarà dopo di noi per ricordare una storia che qualcuno forse vorrebbe derubricare a cosa passata. Ma la memoria è carne viva, è presente, cammina sulle nostre gambe e su quelle dei ragazzi che in questi giorni vedranno da vicino l’orrore e la ferocia consumati nei campi di sterminio. Anche questa è un’eredità che dobbiamo sopportare continuando a onorare la memoria di donne e uomini come Filippo D’Agostino, morto in un lager per le sue idee, e a scegliere da che parte della storia vogliamo stare oggi, domani e sempre”.
Al termine dell’iniziativa il sindaco Decaro si è recato in Prefettura per la cerimonia di consegna di cinque medaglie d’onore alla memoria, concesse con decreto del Presidente della Repubblica, un evento promosso dalla Prefettura U.T.G. di Bari con la collaborazione dell’Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea (IPSAIC)
Sempre stamattina, su iniziativa dell’Anpi, alla presenza dell’assessora alle Politiche Educative e Giovanili Paola Romano, è stata deposta una corona nel portico della chiesa di San Francesco, dove aveva sede la Federazione degli universitari cattolici, presso la targa che commemora Giuseppe Zannini. Antifascista cattolico, amico di Aldo Moro e di Achille Ardigò e organizzatore della resistenza a Bologna, fu catturato dalle SS e internato come “triangolo rosso” in quanto oppositore politico. Morì nel lager nazista di Mauthausen.
Infine, a Spazio Murat, l’assessora alle Culture Ines Pierucci, il presidente del Municipio I Lorenzo Leonetti e il consigliere incaricato dal sindaco per il coordinamento delle politiche LGBTQI+ Nicola Biancofiore hanno assistito allo scoprimento della targa che riporta la nota frase attribuita al drammaturgo Bertolt Brecht “Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare”.
La targa, che intende onorare “le vittime omosessuali dello sterminio nazifascista e di tutte le persecuzioni, di ieri e di oggi”, era stata affissa nel 2011 per iniziativa delle associazioni KeBari e Between Bari: da oggi, Giornata della Memoria, torna nei locali di Spazio Murat da cui era stata rimossa per consentire l’esecuzione dei lavori di riqualificazione.