Bari – “Mini-sanatoria edilizia, Mastronardi: “Stop del Governo. Noi lo avevamo detto: quell’articolo è un regalo all’abusivismo”.

Lo avevamo detto e quanto temevamo sta accadendo. Non c’è ancora una impugnativa, ma la lettera del ministero delle infrastrutture e trasporti con la quale si chiede al consiglio regionale pugliese di abrogare l’articolo (n.63 commi 2 3 3) che elimina la doppia conformità edilizia, lo dice chiaramente: o si cancella l’articolo o sarà la Consulta ad esprimersi sui “pesanti rilievi di incostituzionalità”.

Commenta così il presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Bari Mimmo Mastronardi il cortocircuito messo in atto dal Consiglio Regionale pugliese con l’approvazione, nell’ambito della legge di bilancio a dicembre scorso, della norma che di fatto consentiva il superamento della c.d. doppia conformità nelle sanatoria edilizie in palese contrasto con una legge nazionale  (DPR n. 380/01).

Una sanatoria giurisprudenziale che agli occhi dell’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Bari era da subito sembrata palesemente incostituzionale e lo avevano ribadito con un duro comunicato già all’indomani dell’approvazione. “L’ordine degli Architetti – continua Mastronardi – aveva espresso forti dubbi nel metodo e nel merito: non solo si è provato a modificare, contro ogni parere tecnico d’ufficio, con una norma regionale una legge di rango statale, ma dietro quel dispositivo si nasconde regalo all’abusivismo. Verrebbero sanati tutti gli immobili realizzati in assenza di titoli abilitativi ma conformi alla sola disciplina urbanistica vigente all’atto della presentazione della domanda. Un obbrobrio normativo, – aggiunge Mastronardi – che incideva sui parametri dell’edificato e dell’edificabile sia a livello urbanistico che di sicurezza sismica. Insomma, un condono a tutti gli effetti per gli immobili abusivi e non adeguati alle norme antisismiche che avrebbe creato problemi a professionisti e pubbliche amministrazioni”.

L’ordine degli Architetti dunque accoglie con grande favore l’altolà del Governo e contesta ancora una volta il metodo di approvare modifiche normative palesemente incostituzionali a scapito dell’interesse collettivo, del paesaggio e dell’ordinato governo delle nostre città.

Il presidente Mastronardi ribadisce, inoltre, che “il dibattito su norme così importanti per tutte le nostre comunità non può prescindere dal confronto tecnico con gli Ordini Professionali, le università, i portatori di interessi che rappresentano sul territorio i principali interlocutori istituzionali sui temi dell’edilizia e della pianificazione urbanistica.”

“Auspichiamo  – conclude Mastronardi – che i Consiglieri regionali facciano marcia indietro su questo tema e non solo su questo. Ci auguriamo un dietro front anche sul tema delle dune costiere, che non possono essere date in concessione ai privati che gestiscono gli stabilimenti balneari. Sono tutti temi sui quali le denunce del nostro Ordine e di altre organizzazioni sono state ampiamente condivise dai Sindaci e rappresentanti dell’Anci in tutti i tavoli istituzionali”