Claudio Prima & Seme – Musiche originali per organetto e quartetto d’archi

CLAUDIO PRIMA & SEME
Musiche originali per organetto e quartetto d’archi
 

“Superb album” – 5 Planètes (Francia)   “IMPRESSIVE” – Heaven (Olanda)   “….le composizioni del musicista salentino trovano la loro perfetta collocazione in una narrazione vibrante di emozioni” – Salvatore Esposito, Blogfoolk   “Album geniale, con musica in cui puoi immergerti completamente. Un must assoluto.”
Moors magazine
” Composed music with a great cinematic character. Driving tremolo passages, beautiful chromaticism and sometimes recurring rhythmic patterns, so that the work also has characteristics of minimal music, with a characteristics of Michael Nyman’s music.”
Music Frames  ____________________________________   Il progetto Claudio Prima & Seme chiude il mese di Maggio con un week end di concerti fra Roma Rieti e il Salento all’interno di 3 festival di world music contemporane. A Roma il 26 Maggio presso il Museo degli strumenti musicali per la IX Edizione del Festival Popolare Italiano, il 27 Maggio a Rieti per il Festival dal titoli Il passo umile e lieto prewsso gli Arhi del Palazzo Papale e infine a Cursi nel meraviglioso Palazzo De Donno per la data conculsiva del tour primaverile che ha toccato numerose regioni d’Italia con un ottimo riscontro di critica e pubblico.   PROSSIMI APPUNTAMENTI 
  26 Maggio ROMA | Festival Popolare Italiano
Museo degli strumenti musicali
27 Maggio RIETI | Il passo umile e lieto
Archi del Palazzo Papale
28 Maggio CURSI (LE) | Crita Festival
Palazzo De Donno
   L’incontro fra l’organetto di Claudio Prima, musicista, cantante e compositore salentino e il quartetto d’archi formato da Vera Longo (violino e voce), Paola Barone (violino), Cristian Musìo (viola) e Marco Schiavone (violoncello), già protagonisti di numerose collaborazioni (Giovane Orchestra del Salento, La Municipal, Orchestra della Magna Grecia) porta alla ricerca di una scrittura che esprime il contatto tra due stili, apparentemente lontani fra loro, ma legati da un’appartenenza geografica che negli anni ha prodotto numerose forme di reciproca influenza. Il rigore della musica classica incontra, infatti, l’istinto e la spontaneità della musica popolare, che rivive di una ritualità moderna, traslando la sua eterna ricerca di un richiamo ancestrale in una scrittura attuale.   Il Mediterraneo si fonde con il mondo classico, giocando con le provenienze e favorendo la contaminazione di due mondi musicali che da sempre hanno segretamente dialogato, come si può evincere dalle composizioni di Béla Bartók e Igor Stravinskj, fra gli altri, profondamente intrise di echi tradizionali. Il repertorio scandaglia i fondali del Mediterraneo con una scrittura originale che condensa più di vent’anni di ricerca sulle musiche cosiddette “di confine” e sulle inaspettate connessioni fra le tradizioni del mare di mezzo e la contemporaneità