
Complezență è il titolo originale di un’opera che affresca la vita di Maia, una giovane strumentista nella Romania di Ceauşescu, che sogna di diventare un medico e superare il muro che la separa dal resto del mondo. La scrittrice Simona Sora, presentata ai lettori italiani per la prima volta grazie alla casa editrice Besa Muci, con la traduzione dal romeno di Sara Salone, è giornalista, saggista, traduttrice, ha insegnato letteratura romena all’Università di Bucarest, dove attualmente vive e lavora. Nel 2021 Compiacenza ha ottenuto il Premio della rivista di prosa Observator Cultural, è stato nominato per il Premio nazionale di prosa Ziarul de Iaşi e per il Premio PEN Romania. Nel 2023 è stato tradotto in francese. IL LIBRO | UN ESTRATTO “Sarebbe stato più semplice per lei se avesse saputo già da allora quale fosse l’essenza della compiacenza: pensare solo quello che si può dire, dire solo ciò che si può pensare. Altrimenti occorre imparare a tacere, ad assumersi la responsabilità del silenzio, affinché non si senta il colpo improvviso delle corde vocali nella gola, la loro vibrazione infelice precedente all’articolazione”. |
DALLA QUARTA DI COPERTINA Maia è una giovane strumentista in un ospedale della Romania di Ceauşescu. Non è questa la vita che desidera: vorrebbe studiare medicina e passare dall’altra parte del muro. Ha imparato, però, ad accettare le cose così come vengono, a mostrare compiacenza e ad adattarsi a tutte le situazioni seguendo le regole imposte. Una notte, si trova di fronte a un corpicino frutto di un aborto illegale e segue il proprio istinto: sceglie di ripulirlo, ricomporlo e prendersene cura. Per questo, viene messa sotto inchiesta e costretta ad abbandonare il suo lavoro. Raggiunge la Svizzera, trova un impiego in una residenza per anziani e anche qui prova ad adattarsi alle regole che, anche dall’altra parte del muro, seppur diverse, sono stringenti e si scontrano con la sua sensibilità. Di nuovo, la vita la mette alla prova: un anziano della residenza ha un attacco cardiaco e Maia, contravvenendo agli ordini, cerca di rianimarlo, ritrovandosi così sotto accusa, ancora una volta. Questo è il racconto di una donna perennemente in bilico fra la propria etica personale e le leggi scritte e non scritte di un mondo che, al di qua o al di là del muro, continua ad avere la pretesa di controllare persino la vita e la morte. L’AUTRICE SIMONA SORA, nata nel 1967 a Deva, in Transilvania, vive attualmente a Bucarest dove lavora presso l’Istituto Culturale Romeno. È giornalista, saggista, traduttrice e ha insegnato letteratura romena all’Università di Bucarest. Il suo primo romanzo, Hotel Universal (2013), è stato tradotto in croato, francese e italiano e ha ottenuto il premio dell’Accademia Romena “Ion Creangă” e il premio della rivista Accente per la prosa. LA CASA EDITRICE BESA MUCI BESA nasce con l’attenzione rivolta a quegli ambiti letterari che sono da sempre stati penalizzati dal grande circuito editoriale: il travaglio dei Balcani, il crogiolo multietnico del Mediterraneo, la solarità transnazionale del mondo ispanico dall’Europa alle Americhe. Punti di riferimento di un progetto che intende volgere in lingua italiana le produzioni culturali scaturite da questi grandi bacini di idee, di creatività e d’arte. A queste letterature in continuo divenire che invocano – tanta è la loro fertilità – una riscoperta permanente o, forse, la riscoperta, Besa dedica gran parte delle sue collane, consapevole che proprio da questo universo in attivo fermento proviene il meglio delle scritture contemporanee. La casa editrice si propone, altresì, di valorizzare quelle aree di scrittura della narrativa italiana analogamente ignorate dal pubblico: proposte letterarie innovative e sovente alternative alle scuole consolidate, incluse quelle che si presentano come sperimentali o d’avanguardia. La produzione di Besa è orientata verso un rigoroso rispetto del pubblico: le opere straniere sono tutte tradotte dalle lingue originali per far sì che il lettore italiano fruisca nel modo più diretto dei valori espressivi anche di testi provenienti dalle aree linguistiche meno frequentate. Con la propria attività Besa intende stimolare dibattiti ed iniziative nel campo della scrittura: un contesto che in nome delle nuove tecnologie è considerato quasi in via d’estinzione, mentre è molto probabile che debba ancora conoscere vaste e gratificanti affermazioni, proprio in virtù e con l’ausilio della stessa tecnologia. |