Con lo shooting “Bari Cruda” I’MPERFETTA Project mostra che il Sud Italia può creare moda e tendenza

Anche il Sud Italia può affermarsi nel mondo della moda e rendere glamour tradizioni e paesaggi. Questo il messaggio dello Shooting “Bari Cruda”, progetto fotografico di I’MPERFETTA Imperfettaproject | agenzia di moda inclusiva agenzia di moda nata per celebrare la bellezza attraverso le sue imperfezioni.

Posare tra le bancarelle del mercato o davanti al mare della Puglia, godersi il sole su una distesa di ciottoli o dissetarsi con una birra al Piccolo Bar di Bari, o ancora, addentare del cibo tipico: ogni scatto esprime amore per la tradizione locale e voglia di non restare più in disparte, né come persone, né tantomeno come professionist*.

“Bari Cruda” è un tributo al Sud Italia, spesso messo ai margini quando si tratta di lavorare stabilmente nel mondo della moda e, più in generale, nell’arte. Con la direzione creativa di Pia Salatino, lo shooting racconta una città unica, senza mezze misure, senza artifici; tanto vera da diventare quasi cruda, appunto, ma anche intrisa di passionalità e vita. «Bari, poi, ha una fortissima tradizione culinaria legata al pesce crudo, che abbiamo voluto inserire nelle immagini», spiega Salatino.

Sono anche le persone a “fare” i luoghi e nello shooting i due elementi si fondono in un connubio perfetto: «le città casa di culti e sacralità legati al cibo, al mare e alle strade le abbiamo volute trasformare in set e passerelle, facendo attenzione a non snaturarle, lasciandole vergini cornici di corpi con storie e caratteristiche straordinariamente normali. Abbiamo voluto fotografare la gente del posto e la loro storia intrecciata a questa città. Senza artifici, così com’è» spiega I’MPERFETTA, che non tradisce la sua ricerca dell’autenticità.

Francesca ha partecipato allo shooting spinta dal forte senso di appartenenza che la lega alla sua Bari, alla bellezza della sua storia, la bontà del cibo e il suo popolo. Con I’MPERFETTA condivide anche la voglia di superare ogni limite e di sdoganare ogni canone imposto. «Non ci sono caratteristiche predefinite, misure, colori o tratti del viso che ci fermano, ciascuna persona è bella e unica nell’ imperfezione», dice. «Partecipando ho detto a gran voce che il Sud è vivo e noi giovani abbiamo voglia di seguire e realizzare i nostri sogni qui dove siamo nati; restiamo qui e non lasciamo la nostra città».

Carmelo era al suo primo shooting e all’inizio aveva un po’ di vergogna a mostrarsi al mare a torso nudo. «Avevo paura di non essere tra le persone più giuste per posare. Io provengo da un paese in provincia di Bari dove ci sono altre tradizioni, ma poter rappresentare il messaggio di questo progetto mi ha reso felice». Da subito ha condiviso la mission del progetto ed è stato entusiasta di posare mettendo al centro il cibo tipico e i luoghi caratteristici della città. «Mi piace l’idea che la tradizione possa essere divulgata in questo modo e presentata come forma artistica, non solo legata al passato, ma al passo col presente», spiega.

Non è scontato che in Puglia, e in generale al Sud, chi sfila abbia anche origini del luogo e continui a vivere lì, perché nell’ arte i ruoli professionali spesso non vengono riconosciuti e rispettati. «Nonostante la Puglia sia stata spesso un ambìto sfondo per produzioni cinematografiche o televisive, spot e sfilate di moda, le persone che poi effettivamente lavorano a questi prodotti artistici non sono originarie del luogo, ma il più delle volte le troupe vengono dal Nord. Gli incarichi professionali spesso non vengono dati a persone originarie del Sud», spiega la direttrice creativa, «per questo ho voluto unire nello shooting figure che abitano a Bari o nella provincia. Tutte le persone coinvolte sono sì modell* ma anche abitanti delle zone».

Secondo I’mperfetta le differenze tra Nord e Sud nascono dalla mancanza di formazione, su cui al Sud si investe ancora poco: l’auspicio è che si creino realtà didattiche valide specifiche del settore artistico «perché spesso bisogna ancora spostarsi per studiare e trovare lavoro. Basti pensare che a Bari la facoltà del DAMS esiste solo dal 2022. Questo non fa altro che allontanare le menti creative e impoverisce i territori di partenza», dice Salatino.

È “dal basso” che si dovrebbe partire per un cambio di passo: infatti, solo l’alta moda sta cominciando a superare le differenze regionali: è il caso della recente sfilata di Dolce e Gabbana ad Alberobello. In questa occasione il borgo è diventato un palcoscenico, non solo per chi ha sfilato, ma anche per abitanti e lavoratori locali, che hanno avuto occasione di raccontare le proprie storie e mostrare il proprio mondo. I due stilisti hanno anche realizzato in loco parte della collezione, abbracciando la tradizione e il folklore della Puglia.

“Bari Cruda” è un primo passo per adottare questo approccio anche fuori dall’
high fashion. «I talenti sono ovunque come dovrebbe esserlo anche la moda; chi sfila ha una storia legata anche alle proprie origini e per questo motivo dovremmo valorizzare e agevolare qualsiasi modell*. L’obiettivo di Bari cruda è anche questo», conclude Pia Salatino.

I’mperfetta Project non è il solo contesto che si sta muovendo in questa direzione. Il prossimo novembre prenderà il via la prima fashion week diffusa in Puglia, che coinvolgerà i territori di Lecce, Conversano, Bari e Martina Franca, ognuno con le proprie peculiarità, con i lavoratori dei contesti locali, organizzato in bassa stagione, per diversificare e destagionalizzare. Sempre in quest’ottica si è sviluppato Coaturier, un evento sulla moda organizzato in Valle d’Itria, patria del cappotto, distretto pugliese del capospalla. Attraverso talk, b2b, visite in azienda, e sfilate, si favorirà l’incontro tra le imprese e le innovazioni su materiali, strategie e risorse.

L’evento si pone come punto di congiunzione tra la produzione sartoriale storica e una nuova visione di imprenditoria consapevole, ma, soprattutto, diventa promotore di una nuova fase di rilancio della moda pugliese. Nasce dall’esigenza di supportare designers, artigiani, piccole imprese locali.

I’mperfetta Project nasce su Instagram nel 2020 e in poco tempo diventa un’agenzia di modell* che vuole connettere, ispirare e dare voce ad una community di donne e uomini straordinariamente non perfett*, per elogiare la bellezza e celebrarla attraverso le sue imperfezioni. Si rivolge ai brand e alle aziende proponendo una selezione di personalità uniche e autentiche. Propone una rappresentazione genuina e vera di una nuova bellezza, con l’obiettivo di scardinare il paradigma del modello perfetto e mettere in mostra personaggi reali, non stereotipati, orgogliosamente unici e originali, a cui piace esprimersi attraverso l’immagine del proprio corpo e il proprio stile unico.