Il nuovo singolo di Giuseppe Miccoli – I Bronzi di Riace dal 5 maggio on line

Registrato con PSR Factory di Guido Guglielminetti, dal 5 maggio disponibile su tutte le piattaforme il nuovo singolo del cantautore pugliese Giuseppe Miccoli. La produzione e l’arrangiamento, con Miccoli alla voce, sono dello stesso Guglielminetti, noto autore e bassista, impreziositi dalle musicalità dell’eccellente pianista Carlo Gaudiello.

La canzone I Bronzi di Riace del cantautore pugliese Giuseppe Miccoli è disponibile sulle piattaforme digitali da domenica 05 maggio 2024. Il pezzo racconta del viaggio dei famosi Bronzi di Riace. Secondo i più recenti studi, i Bronzi furono trasportati più di duemila anni fa su navi romane di ritorno da Argo (antica città della Grecia), in un primo viaggio via mare fino a Roma, dove rimasero esposti per molto tempo. Per qualche motivo, poi, furono di nuovo imbarcati per un secondo viaggio, destinazione l’Impero Romano d’Oriente, probabilmente Costantinopoli. Ma la nave non arrivò mai, naufragò nei mari di Calabria, e le statue giacquero nei fondali di Riace fino alla loro riscoperta, il 16 agosto 1972, data fondamentale per tutta l’umanità.

Il brano ripropone in chiave poetica il viaggio delle due splendide statue, armoniosamente accompagnato dalle sonorità distensive e dagli archi di Guglielminetti.

Fuggirono da Roma / lungo il Tevere e la luna / sola rimase a pensare / e dopo sette notti la nave / sembrava nel cielo volare/ Nei gorghi di Messina / alle spalle l’Etna e i suoi colori / una tempesta la fermò / sugli scogli si frantumò / e gli uomini videro affondare / gli eroi dorati nel mare”.

Il testo de “I Bronzi di Riace” – spiega Giuseppe Miccoli– mette in versi un’avventura che avviene nel mare. Eteocle e Polinice, i due fratelli mitici che si contesero il potere e finirono per morire entrambi, attraverso il mare viaggiano nel tempo e nello spazio sotto forma di statue bellissime, e riemergono “come monito di pace”, per ricordarci l’insensatezza fratricida.

“Psr factory’ ha una visione audace e innovativa – dichiara Guido Guglielminetti – un’etichetta discografica indipendente che cerca di scoprire e sostenere nuovi talenti, dimostrando un impegno tangibile nel coltivare la diversità e la creatività nell’industria musicale.”

Suggestivo il videoclip di presentazione del brano, montato dallo stesso artista pugliese Giuseppe Miccoli, che mostra due marinai (a rappresentare metaforicamente i bronzi) che navigano in cerca di un loro compagno (il terzo bronzo), disperso su un’imbarcazione alla deriva. Il video vuole essere, a commento del brano, un auspicio di ritrovata fratellanza.

La copertina del singolo mostra un frame estratto dallo stesso video. Sulla cover lo sfondo di un porticciolo, ripreso dall’alto, e due barche che si incrociano lasciando una scia nel mare.

Giuseppe Miccoli, classe 1980, è un cantautore pugliese. Nato a Nardò in Salento, a Foggia cresce durante il periodo scolastico, a Bari si trasferisce, si laurea e vive per quasi vent’anni. Oggi vive a Manduria in provincia di Taranto. 

Dal 2022 collabora con l’etichetta PSR Factory Studio di Peveragno, di Guido Guglielminetti. Con“I Bronzi di Riace” è stato selezionato nel luglio 2023 tra i finalisti del primo Festival della canzone di San Severo, intitolato a “Matteo Marolla” (cantautore sanseverese prematuramente scomparso nel 2022), durante il quale ha eseguito il brano in versione acustica (pianoforte e voce).

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GIUSEPPE MICCOLI – I BRONZI DI RIACE (OFFICIAL VIDEO)

crediti

I BRONZI DI RIACE

TESTO E MUSICA di Giuseppe Miccoli

VOCE Giuseppe Miccoli

PIANO Carlo Gaudiello

BASSO Guido Guglielminetti

PRODUZIONE E ARRANGIAMENTO Guido Guglielminetti

Registrato presso lo studio PSR Factory di Peveragno (CN) 2024

I BRONZI DI RIACE

TESTO E MUSICA di Giuseppe Miccoli

Arrivarono da Argo

come bottino di guerra

sotto il sole in una Roma imperiale

tutti osservarono

quei due guerrieri

il giovane il vecchio

venuti dal mare

i figli maledetti di Edipo

Eteocle e Polinice

irriducibili fratricidi

i figli del mito

e gli uomini

rimasero a guardare

due bronzi dorati

luccicare

Fuggirono da Roma

lungo il Tevere e la luna

sola rimase a pensare

e dopo sette notti la nave

sembrava nel cielo volare

Nei gorghi di Messina

alle spalle l’Etna

e i suoi colori

una tempesta la fermò

sugli scogli si frantumò

e gli uomini videro affondare

gli eroi dorati

nel mare

Tra le risacche d’estate

un giorno un braccio spuntò

dei ragazzi scoprirono tra le sabbie

qualcosa di importante

E tra gli uomini

vennero fuori

due statue

di una bellezza audace

e per gli uomini

vennero fuori

due fratelli come monito di pace

muscoli di metallo gonfio il torace

per gli uomini furono subito

i Bronzi di Riace

i Bronzi di Riace