Il progetto dei deputati per promuovere la ricerca e l’innovazione in Europa

  • Garantire un programma quadro autonomo 10 con un bilancio più elevato
  • Razionalizzare i finanziamenti per la ricerca per un maggiore impatto ed efficienza
  • Promuovere la collaborazione transfrontaliera e rafforzare lo Spazio europeo della ricerca
  • Fornire ai ricercatori processi semplificati e maggiore supporto

I deputati propongono di rafforzare le capacità di ricerca e innovazione dell’Europa, in vista del prossimo 10° programma quadro di ricerca (10° PQ).

La commissione per l’industria, la ricerca e l’energia ha proposto di rafforzare la politica di ricerca e innovazione dell’UE e di gettare le basi per il prossimo 10° programma quadro di ricerca (10° PQ), in una relazione adottata mercoledì sull’attuazione del programma faro Orizzonte Europa.

I deputati chiedono che il 10PQ sia un programma dell’Unione a sé stante con un bilancio sostanzialmente più elevato, al fine di raggiungere l’obiettivo di spendere il 3% del PIL per la ricerca e lo sviluppo (R&S) e garantire il finanziamento di almeno il 75% delle proposte eccellenti presentate.

Necessità di una semplificazione radicale

I deputati riconoscono gli oneri amministrativi che i partecipanti devono affrontare nell’ambito dell’attuale programma e sottolineano la necessità di una radicale semplificazione dei processi di applicazione e gestione del 10PQ. Inoltre, sulla base di un ampio feedback delle parti interessate, il 10° PQ dovrebbe concentrarsi su tre obiettivi fondamentali:

  • creare un concorso europeo di idee accelerando lo sviluppo dalla scienza di base allo scale-up dell’innovazione;
  • sostenere le iniziative strategiche di ricerca che richiedono una collaborazione su larga scala ed europea;
  • Promuovere lo Spazio europeo della ricerca.

I deputati sottolineano il ruolo del Consiglio europeo per l’innovazione (CEI) e del Consiglio europeo della ricerca (CER) come motori chiave per l’innovazione, con proposte per aumentare i loro bilanci e garantirne l’autonomia. Questo sostegno è fondamentale per promuovere le tecnologie pionieristiche e sostenere la ricerca ad alto rischio e ad alto rendimento, che è essenziale per affrontare efficacemente le sfide della società.

Inoltre, i deputati sostengono programmi orientati alla missione, concentrandosi su idee di ricerca dal basso verso l’alto e promuovendo la collaborazione interdisciplinare. Esse sottolineano l’importanza della cooperazione internazionale, garantendo nel contempo che la libertà accademica sia rispettata e tutelata in tutta l’UE e nei paesi associati.

Citare

“Con questa relazione, insieme a una forte maggioranza della commissione ITRE, inviamo un chiaro messaggio alla Commissione affinché rispetti i trattati e mantenga il 10° PQ come un programma indipendente dell’Unione. Desidero sottolineare in particolare che l’inclusione del 10° PQ nell’annunciato Fondo per la competitività significherebbe concentrare i finanziamenti per la ricerca e l’innovazione su ambizioni politiche a breve termine. Ciò sarebbe dannoso per la ricerca di base e per la ricerca di base”, ha dichiarato l’eurodeputato Christian Ehler (PPE, DE).

Passaggi successivi

La relazione non vincolante è stata adottata con 67 voti favorevoli, 5 contrari e 9 astensioni. Sarà sottoposto al voto dell’Assemblea plenaria nel corso di una prossima sessione plenaria.

Sfondo

Horizon Europe, l’iniziativa di finanziamento faro dell’Unione europea per la ricerca e l’innovazione, opera con un bilancio di 93,4 miliardi di euro per un periodo di sette anni, dal 2021 al 2027. Il programma mira non solo a far progredire l’esplorazione scientifica, ma anche ad affrontare sfide globali critiche come il cambiamento climatico e ad allinearsi con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite, migliorando al contempo la competitività e la crescita dell’UE.

Nonostante i significativi investimenti in ricerca e sviluppo, l’Unione europea continua a rimanere indietro rispetto ai concorrenti globali come gli Stati Uniti e la Cina per quanto riguarda la spesa in R&S. Mentre nel 2022 l’UE ha investito il 2,24 % del suo PIL in R&S, gli Stati Uniti e la Cina hanno stanziato rispettivamente il 3,5 % e il 2,4 %. Secondo i deputati, questa persistente carenza di investimenti non solo amplia il divario in termini di innovazione, ma ostacola anche la capacità dell’Europa di tradurre i progressi scientifici in prodotti e servizi commerciabili.