“Secondo la recente indagine Inapp sulla qualità del lavoro il 28% dei lavoratori nel Mezzogiorno percepisce a rischio la propria salute nei luoghi di lavoro, mentre il 71% degli occupati dichiara di svolgere attività prevalentemente ripetitive. Una fotografia preoccupante che deve far riflettere, anche alla luce del dibattito sull’introduzione dell’autonomia differenziata. Una riforma che può rappresentare una chance per le classi dirigenti del Meridione in termini di assunzione di responsabilità ma che dovrà essere accompagnata da un piano straordinario di investimenti volti a ridurre il gap Nord-Sud. I dati ci dicono che il Mezzogiorno ha una rilevanza strategica centrale sotto il profilo industriale. Al Sud hanno sede poli di eccellenza in diversi settori come quello farmaceutico, automobilistico, alimentare ed energetico. Straordinarie competenze e potenzialità che le regioni meridionali sono in grado di offrire a sostegno della crescita economica e del rilancio occupazionale del Paese. In tal senso, le risorse stanziate dal Pnrr rappresentano un’opportunità storica che è fondamentale valorizzare per favorire lo sviluppo infrastrutturale, l’innovazione e migliorare la qualità del lavoro. Una piattaforma industriale sulla quale è necessario investire per accompagnare il processo verso la transizione energetica e digitale e incentivare l’occupazione, a tutela della coesione nazionale”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito all’importanza economica strategica del Mezzogiorno.