Re-Stor(y)ing Oceania a cura di Taloi Havini | commissionata da TBA21–Academy e Artspace, Sydney, e realizzata in collaborazione con le OGR Torino. Dal 23 marzo, Ocean Space, Venezia

Ri-Restaurare l’Oceania

a cura di Taloi Havini

Una mostra commissionata da TBA21–Academy e Artspace, Sydney, e realizzata in collaborazione con le OGR Torino

23 marzo – 13 ottobre 2024

Spazio oceanico

Chiesa di San Lorenzo, Castello 5069 Venezia

Latai Taumoepeau, “Comunione profonda cantata in minore (ArcipelaVAI, QUESTA NON È UN’ESERCITAZIONE)“, 2024 /

Elisapeta Hinemoa Seth, “Il corpo di Wainuitea“, 2024.

Veduta della mostra “Re-Stor(y)ing Oceania”, Ocean Space, Venezia.

Co-commissionata da TBA21–Academy e Artspace, e prodotta in collaborazione con le OGR Torino. Foto: Giacomo Cosua

Venezia, 22 marzo, 2024. Le OGR Torino, nell’ambito della partnership con TBA21–Academy, sono liete di annunciare che dal 23 marzo 2024, negli spazi di Ocean Space a Venezia, apre Re-Stor(y)ing Oceania, mostra che presenta in anteprima due commissioni site-specific delle artiste indigene del Pacifico, Latai Taumoepeau e Elisapeta Hinemoa Heta. Curata da Taloi Havini, artista originaria di Bougainville e recente vincitrice del premio Artes Mundi, la mostra è commissionata da TBA21–Academy e Artspace, Sydney, e realizzata in collaborazione con le OGR Torino, hub di cultura e innovazione.

Re-Stor(y)ing Oceania, un nuovo capitolo nella collaborazione tra Havini e TBA21–Academy, invita il pubblico a connettersi con le voci degli/delle artisti/e delle comunità che abitano e operano nella vasta e diversificata regione delle isole e degli atolli dell’emisfero australe. Le isole del Pacifico sono una delle regioni più colpite dagli effetti nefasti del cambiamento climatico. I/Le leader e le comunità indigene hanno chiesto per decenni indagini più estese e una maggiore consapevolezza delle crisi che ne derivano. I popoli del Pacifico occupano oltre un quarto del pianeta, con legami ancestrali che si estendono da Taiwan alle Filippine fino a Papua Nuova Guinea, alle Isole Salomone, Tonga, le Samoa, le Figi e Palau, le Hawaii a nord, l’isola più meridionale di Aotearoa, Rapa Nui a est, e la costa occidentale del continente australiano.

Tuttavia, nonostante l’indipendenza di molti stati insulari nell‘Oceano Pacifico a partire dal 1962, l’eredità della colonizzazione continua a pesare sulle comunità oceaniche, sia dal punto di vista sociale che economico, attraverso lo sfruttamento continuo delle loro risorse naturali. In un’epoca segnata dalla crisi climatica e ambientale, Re-Stor(y)ing Oceania si impegna a sovvertire questa traiettoria estrattiva attraverso forme d’arte, l’oratoria, il canto, la genealogia, la performance, “embodied knowlege” (conoscenza empirica) e i sistemi di credenze cosmologiche oceaniche.

La visione curatoriale di Havini è guidata da un metodo ancestrale di chiamata e risposta. Per queste nuove commissioni, Havini ha invitato l’artista Latai Taumoepeau a proporre un appello con l’opera Deep Communion sung in minor (ArchipelaGO, THIS IS NOT A DRILL) e l’architetta Wāhine Elisapeta Hinemoa Heta a rispondere con The Body of Wainuiātea.

Con questa nuova produzione, le OGR Torino segnano una nuova tappa nella loro storia di relazioni e collaborazioni con importanti istituzioni artistiche e continuano a sostenere la ricerca degli artisti, confermandosi centro di sperimentazione e rinnovamento, radicato nel territorio torinese e allo stesso tempo aperto al mondo.