Salvaguardare l’universalità dei diritti umani contro i regimi autoritari

Nella loro relazione annuale 2023, i deputati denunciano le crescenti violazioni dei diritti umani e dei valori democratici nel mondo e chiedono di rafforzare la politica dell’UE e il suo pacchetto di strumenti.

Nella relazione annuale 2023 sui diritti umani e la democrazia nel mondo e sulla politica dell’Unione europea in materia, adottata mercoledì con 377 voti favorevoli, 90 contrari e 68 astensioni, i deputati condannano le crescenti violazioni dei diritti umani e dei valori democratici in tutto il mondo e deplorano l’indebolimento della protezione delle istituzioni democratiche e la riduzione dello spazio per le società civili, tendenze globali nel campo dei diritti umani nel 2023.

In particolare, denunciano gli attacchi all’universalità dei diritti umani e allo Stato di diritto da parte di regimi autoritari. Questi regimi abusano delle istituzioni multilaterali, aggiungono i deputati, cercando di neutralizzare i meccanismi dei diritti umani e la loro capacità di ritenere gli Stati responsabili delle violazioni dei diritti umani.

Deplorano inoltre il deterioramento globale della situazione dei diritti umani e dello Stato di diritto, per il quale l’UE dovrebbe rafforzare il suo pacchetto di strumenti e agire unita nell’opporsi al declino democratico globale e alla regressione dei diritti umani. Invitano l’UE e i suoi Stati membri a dare l’esempio e a rispettare rigorosamente i diritti umani, nonché a essere più espliciti nella difesa dei diritti umani sulla scena mondiale e nell’ambito delle organizzazioni internazionali.

I deputati condannano fermamente il crescente disprezzo del diritto internazionale dei diritti umani e le atrocità, i crimini di guerra e le violazioni del diritto internazionale umanitario commessi dalle forze armate russe in Ucraina. Chiedono inoltre un cessate il fuoco immediato e permanente nella Striscia di Gaza e di consentire l’accesso ininterrotto a cibo e acqua a tutti i suoi abitanti. L’UE e i suoi Stati membri dovrebbero concedere all’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA) il sostegno con finanziamenti adeguati per continuare e migliorare il suo lavoro umanitario salvavita, aggiungono i deputati.



Il rapporto esamina un’ampia gamma di situazioni, tra cui i diritti delle donne, i diritti alla salute sessuale e riproduttiva, l’uguaglianza di genere, i diritti delle minoranze nazionali, i migranti, i rifugiati e le persone con disabilità. Il testo esamina anche la situazione della libertà di stampa nel mondo, della libertà di espressione e di religione, e sottolinea il diritto a un ambiente pulito, sano e sostenibile e la necessità di rispettare i diritti umani nel contesto delle nuove tecnologie, in particolare l’intelligenza artificiale. Fa il punto sui diritti umani nel contesto della politica commerciale dell’UE, invitando l’UE a fare un uso coerente delle clausole degli accordi commerciali che tutelano i diritti umani, compreso un monitoraggio e un’applicazione più rigorosi degli impegni in materia di diritti umani. Inoltre, esprime preoccupazione per gli attacchi e le vessazioni nei confronti dei difensori dei diritti umani e la necessità di un approccio proattivo, olistico e a lungo termine nei confronti della loro protezione.

I deputati menzionano le sfide senza precedenti in materia di diritti umani che il mondo deve affrontare dall’adozione del piano d’azione dell’UE per i diritti umani e la democrazia da parte dell’UE e dei suoi Stati membri e chiedono un urgente miglioramento della sua attuazione. Ribadiscono la loro richiesta di una maggiore trasparenza per quanto riguarda le disposizioni relative ai diritti umani negli accordi di finanziamento nell’ambito dello strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale – Europa globale e di un chiarimento del meccanismo e dei criteri per la sospensione di tali accordi.

Chiedono inoltre un vero e proprio approccio Team Europa nella difesa dei diritti umani in tutto il mondo, un maggiore ricorso al regime globale di sanzioni dell’UE in materia di diritti umani (GHRSR – The EU Magnitsky Act) come strumento politico fondamentale e ribadiscono la loro richiesta di introdurre il voto a maggioranza qualificata per le decisioni sul GHRSR.



Il
relatore Nacho Sánchez Amor (S&D, ES), ha dichiarato dopo il voto: “Una delle conquiste più fondamentali dell’umanità è stata quella di accettare che ogni essere umano ha una serie di diritti intrinseci, inalienabili, individuali e indivisibili. Tuttavia, negli ultimi decenni regimi illiberali e autoritari li hanno messi in discussione. È quindi fondamentale, ora più che mai, che l’UE e i partner che condividono gli stessi principi investano tutti gli sforzi e le risorse nella loro difesa. Se l’UE vuole essere un attore geopolitico, deve partire dal presupposto che la difesa dei diritti umani e della democrazia a livello globale è un impegno per un mondo più sicuro”.