Successo dell’inaugurazione della 2ª Stagione ICO Suoni del Sud. Lupo: “Occasione straordinaria per Foggia”

FOGGIA – “C’è un bel clima e voglia di far bene”. Così Benedetto Lupo, pianista di fama internazionale tra i più acclamati, ha descritto l’accoglienza ricevuta dall’ICO “Suoni del Sud” che venerdì sera, con lui in veste di solista, ha inaugurato con successo la sua Seconda stagione concertistica al Teatro Giordano di Foggia.


Il pubblico, molto variegato e proveniente anche da alcuni centri limitrofi, ha applaudito a lungo l’esibizione del pianista barese nel Concerto per pianoforte e orchestra n. 5 in Mib maggiore Op. 73, noto come “Imperatore”, opera famosissima di Beethoven, compositore protagonista anche della seconda parte della serata con l’orchestra stabile impegnata nella celeberrima Sinfonia n. 5 in Do minore Op. 67. Sul podio c’era il direttore stabile della Ico, il maestro Benedetto Montebello, che si è detto contento della presenza in organico di tanti giovani musicisti provenienti da diverse parti d’Italia e selezionati nelle scorse settimane, a riscontro dell’interesse per la nuova realtà musicale foggiana che nasce dall’Associazione “Suoni del Sud”, presieduta da Libera Granatiero, con Gianni Cuciniello quale responsabile ed Ettore Pellegrino direttore artistico. La Stagione è organizzata con il contributo del Ministero della Cultura, della Regione Puglia e del Comune di Foggia.

In platea e sui palchi, per l’evento intitolato “Dalla Quinta al Quinto” e presentato da Cristian Levantaci, c’erano anche molti giovani e giovanissimi, tra cui alcuni studenti dell’Università, del Liceo musicale “Poerio”, della Scuola “Bovio” di Foggia e soprattutto del Conservatorio “Umberto Giordano”, che è partner della Istituzione concertistica orchestrale nata a luglio dello scorso anno grazie al riconoscimento ministeriale.

E Benedetto Lupo si è soffermato sull’importanza di avere un’orchestra stabile a Foggia. “È fondamentale per lo sviluppo musicale e culturale di una città – ha detto il pianista -. Foggia ha un Conservatorio che ha sfornato tanti bravissimi musicisti, questo è un territorio che ha delle grandi potenzialità e ha tanti grandi Comuni che potrebbero un giorno usufruire di questa orchestra. È una cosa bellissima, mi rendo conto che sarà una grande fatica, però il mio plauso va a chi ha avuto il coraggio di imbarcarsi in questa avventura che potrebbe finalmente dare a Foggia il peso che dovrebbe avere nel panorama pugliese dal punto di vista musicale, tra l’altro in un teatro che è bellissimo. Mi sembra un’occasione eccezionale – ha proseguito Lupo – perché credo che un Conservatorio, anche importante, senza un’orchestra nella città renda l’esperienza musicale un po’ monca, perché poi i giovani che studiano, quelli bravi, hanno bisogno sia di produrre musica, suonando in una Ico, ma anche di ascoltare e quindi di rendersi conto di che cos’è veramente la professione, nonché di condividere la gioia di un concerto insieme ai loro colleghi, poiché non ci sono solamente lo studio e la passione. Questo aspetto va molto sottolineato nella fase formativa – ha concluso – perché, che si diventi dei professionisti o semplicemente degli amanti della musica, con la presenza di un’orchestra si creano un pubblico colto, che comprende quello che succede sul palcoscenico, oppure degli strumentisti che già da subito capiscono ciò che li aspetta nella vita. Senza un’orchestra non c’è un punto di riferimento e tutto questo discorso si impoverisce”.
Il prossimo appuntamento della stagione è fissato per il 17 marzo con il concerto “Mogol racconta Battisti” ed è già sold out.