Vieste – Attività di vigilanza e contrasto alla pesca illegale.

Militari appartenenti agli Uffici del Circondario Marittimo di Vieste, sotto il coordinamento del 6° C.C.A.P. della Direzione Marittima di Bari, nell’ambito delle prerogative istituzionali di vigilanza e controllo su tutto il territorio – dal Comune di Chieuti a quello di Vieste inclusi – hanno posto in essere una serie di attività tese a verificare il rispetto della normativa vigente in materia di pesca, nello specifico il contrasto all’attività abusiva della pesca professionale.


Tali attività sono state svolte, in una prima fase, via mare con l’ausilio delle dipendenti unità GC543 e GCA74, coadiuvate da personale a terra, e hanno portato al sequestro, lungo tutta la costa del nord Gargano, di complessivi 2000 metri di reti a tramaglio da posta e circa n. 20 nasse per mancanza dei prescritti segnalamenti e indicazioni previsti dalla normativa nazionale, oltretutto, tali strumenti della pesca abusivi costituivano un pericolo per la sicurezza della navigazione.


La seconda fase dell’operazione, conclusasi nella giornata odierna, con la collaborazione di personale appartenente al Comando Tenenza dei Carabinieri di Vieste, ha riguardato attività di vigilanza e controllo lungo le banchine di tutto l’ambito del porto di Vieste. Da questa attività congiunta sono emerse le stesse suddette irregolarità – abusivo esercizio dell’attività di pesca professionale – che hanno portato al sequestro di circa 1500 metri di reti da posta e un centinaio di trappole artigianali per polpi.
Per tale complessa attività di controllo, inoltre, sono stati contestati n. 9 verbali di illeciti amministrativi per complessivi 17.000 euro in violazione degli obblighi previsti dalle normative italiana ed europea in materia di pesca professionale relativamente alla correttezza dei segnali da pesca.


La Guardia Costiera, nel continuo e incessante contrasto all’esercizio abusivo della pesca, tutela le attività legali dei pescatori regolari oltre che la salvaguardia della vita umana in mare, in quanto, tali attrezzi illegali costituiscono un grave pericolo per la sicurezza della navigazione.