Defender Giovinazzo, un 29enne in panchina: Bernardo è il più giovane di sempre

Il nuovo allenatore arriva dal Regalbuto con cui ha conquistato l’A2 Elite: «Convinto dalla voglia della società di poter lavorare con me»

Luigi Bernardo, nuovo allenatore del nuovo Defender Giovinazzo C5, entra nella storia del futsal biancoverde: con i suoi 29 anni diventa l’allenatore più giovane di sempre del sodalizio sportivo del presidente Carlucci che per l’esordio assoluto in serie A2 Elite, con una decisione coraggiosa, ha optato per un allenatore di grande talento a cui il club vuol dargli una prospettiva. «Emozionato? No – le sue prime parole -, ma sicuramente sono contento di poter disputare il primo campionato di serie A2 Elite che si formerà». Classe ’93, nato a Napoli, laureatosi in Scienze Motorie e in Scienze e Tecniche dello Sport e in possesso del patentino di primo livello, il nuovo allenatore giovinazzese è reduce da una stagione più che positiva con la Sicurlube Futsal Regalbuto (serie A2), con cui ha conquistato la promozione in serie A2 Élite, dopo il biennio trascorso sulla panchina della Junior Domitia (serie B), con cui ha raggiunto per due anni di fila i play-off e la qualificazione alla Final Eight di Coppa Italia di serie B. Giovane, bravo, con le idee chiare e un curriculum già importante: Bernardo, infatti, è stato il responsabile del settore giovanile e vice allenatore del Latina in serie A dal 2018 al 2020, ha guidato anche la prima squadra e il settore giovanile della FF Napoli e prima ancora s’è occupato solo ed esclusivamente dei preziosi vivai di alcune squadre campane, fra cui il Convitto C5, il Napoli C5 e la Partenope C5. Ora la Puglia, «una regione molto all’avanguardia con il futsal e molto seguita: dopo le esperienze tra Campania, Lazio e Sicilia mi mancava una terra così importante. La conosco come regione per le tante trasferte fatte con le mie ex squadre: Giovinazzo, inoltre, è un bell’ambiente e soprattutto – sottolinea il nuovo allenatore – è una piazza importante conosciuta a livello nazionale da moltissimi anni». A convincerlo a sposare il progetto biancoverde, «innanzitutto la voglia della società di poter lavorare con me – ha detto Bernardo -. Questo ha inciso tanto personalmente e quando, come nel caso di Giovinazzo, trovi persone così è più facile pensare di potersi accordare per lavorare insieme, senza dimenticare la programmazione e il progetto i quali fanno la loro parte». Il club, dunque, per il dopo Rafinha, il coach italo brasiliano che ha condotto i suoi ragazzi in A2 Elite e che rimarrà nei ranghi societari come collaboratore tecnico, ha optato per un profilo giovane, accelerando un processo che era già stato prospettato al termine della stagione. Una scelta forte, ma non coraggiosa secondo Bernardo: «Non la ritengo tale. Sì, è vero ho 29 anni – spiega il tecnico -, ma ho già all’attivo tre esperienze e quattro stagioni sportive da primo allenatore in squadre che fanno parte del campionato nazionale, tra l’altro tutte esperienze con degli ottimi risultati e sempre con gli obiettivi prefissati raggiunti. Ho investito tanto su di me negli anni scorsi sacrificando tanti aspetti della mia vita: credo, quindi, che ogni obiettivo che ho già raggiunto alla mia età sia stata guadagnato con sacrificio e con intelligenza. Per me ogni sfida è da prendere e da vivere spingendomi al massimo. E lo farò anche col Defender Giovinazzo, sin da subito». Prima l’allenatore, poi la rosa: «Io non ho priorità – ammette Bernardo -, sono sempre stato uno che lavora con quello che ha e che non pretende determinati atleti. Insieme al direttore sportivo Lasorsa e alla società stiamo vedendo come rinforzare un organico che di base è già molto buono e deve essere soltanto puntellato». Il nuovo allenatore giovinazzese, che ci tiene molto a ringraziare «l’agenzia di procura Lantera International che mi ha aiutato per il buon esito della trattativa nella persona di Roy Martin Cristobal», e che non vede «l’ora di cominciare questa nuova sfida», ha un messaggio anche per i tifosi biancoverdi, da sempre considerati il sesto uomo in campo delle partite interne sul parquet del PalaPansini: «A loro dico solo che faremo il nostro massimo durante la stagione e che daremo tutto ogni settimana perché è il mio spirito di lavoro. Senza sacrifici e fatica – conclude Bernardo – non si possono raggiungere risultati e le cose belle bisogna sempre guadagnarsele passo dopo passo».