Primo Maggio CGIL Taranto. Portiamo quei valori negli ospedali, nelle fabbriche dismesse e nei quartieri periferici

Abbiamo deciso di portare il Primo Maggio nei luoghi in cui la musica non è mai cambiata. Lì dove c’è bisogno di quei valori, dei riflettori che questa giornata deve tornare a riaccendere sul tema del lavoro e dei diritti delle persone”.

Così il segretario generale della CGIL di Taranto, Giovanni D’Arcangelo, che annuncia in occasione della Festa dei Lavoratori, iniziative ed eventi che si svolgeranno in città e in provincia.

L’occasione sarà utile per tornare anche sui temi portanti delle battaglie della CGIL in questi anni: dalla transizione giusta, fino al “No” espresso a più riprese rispetto al progetto di autonomia differenziata, passando per i temi della sicurezza sul lavoro, della salute e dei diritti di cittadinanza.

Lavoratori protagonisti” recita il manifesto con un sipario aperto sul programma delle iniziative. Si inizia il 30 aprile e si termina il 5 maggio con tappa obbligatoria il Primo Maggio alla manifestazione nazionale che sotto l’egida dei principi e dei valori della Costituzione, a 75 anni dalla sua promulgazione, è stata indetta dai sindacati confederali a Potenza,

Domenica 30 aprile i luoghi scelti dalla CGIL di Taranto come siti iconici dei valori del Primo Maggio sono due: i giardinetti all’interno dell’Ospedale SS. Annunziata di Taranto, e il piazzale antistante la Chiesa dei SS. Angeli Custodi al quartiere Tamburi.

In questi luoghi ci sono lavoratori e cittadini a cui il Primo Maggio ha l’obbligo di arrivare quasi a domicilio – spiegano i componenti la segreteria provinciale della CGIL, D’Arcangelo, Ronsisvalle e Romano perché impossibilitati a lavorare, bisognosi di cure o in attesa che venga ripristinato anche il più basilare diritto al gioco, alla fruizione degli spazi pubblici della città.

Ad animare i Giardinetti del SS. Annunziata sarà dalle 9.15 alle 10.45 di domenica 30 aprile, sarà il “Musicsoccorso” con il Pino Pichierri Acoustic Quartet a cura della blasonata ICO Magna Grecia di Taranto.

Lavoratori del mondo della cultura e dell’arte chiamati a fare da ambasciatori dei valori del Primo Maggio in un luogo, che grazie alla disponibilità dell’ASL di Taranto, diventa anche simbolo di attenzione verso i lavoratori del settore sanitario e verso i cittadini-lavoratori che cercano risposte di salute.

Dalle 11.00 alle 13.00 di domenica 30 aprile, la carovana del Primo Maggio CGIL si sposterà ai Tamburi, dove grazie alla collaborazione con Giovanni Guarino e il C.R.E.S.T. andrà in scena “Il baule di nonno Didino”: uno spettacolo di animazione teatrale in cui un nonno racconta al proprio nipote tutte le difficoltà per un lavoro sicuro.

Quì saremo di supporto, grazie all’esperienza maturata negli anni dal CREST, ad un’altra realtà che resiste e lotta da anni e che la Parrocchia SS. Angeli Custodi, sotto la guida di don Alessandro Argentiero sta cercando di accogliere sotto uno spirito comune di comunità e crescita – dice Giuseppe Romano.

Mentre i bambini giocheranno e impareranno la FLC CGIL di Taranto realizzerà in piazza il presidio “#unaeindivisibile”: il banchetto di raccolta firme contro il progetto di autonomia differenziata promosso dalla CGIL e da altre 28 associazioni a livello regionale e nazionale.

Il presidio “#unaeindivisibile” si svolgerà dalle 9.30 del 30 aprile anche in Piazza Vittorio Emanuele a Laterza.

Lunedì Primo Maggio sui canali ufficiali della CGIL di Taranto (Facebook, Twitter, sito web e Youtube) sarà offerta la visione di un breve docutrailer realizzato dal video-operatore Giovanni Guarino e Insert srl, con la regia dell’ufficio stampa della CGIL di Taranto, dedicato ad alcuni pezzi di storia del lavoro del territorio di Taranto persi o dimenticati.

Abbiamo voluto anche in questo caso condurre un piccolo viaggio accompagnati dal talento musicale di Arianna Di Ponzio, una giovane violoncellista tarantina, che gentilmente ha deciso di suonare, portando l’atmosfera del Primo Maggio, davanti ai cancelli delle fabbriche chiuse, davanti alle scuole o agli esercizi commerciali chiusi, al cospetto del lavoro e dei lavoratori che non ci sono più!” – affermano i segretari della CGIL di Taranto.

Una denuncia forte, da parte della CGIL di Taranto, che decide di tornare alle origini di questa Festa dei Lavoratori, snocciolando anche alcuni dei numeri dell’emergenza che ha bisogno, per essere affrontata, di un radicale cambio di rotta.

Siamo sicuri – dicono ancora dalla CGIL di Taranto – che i 7mila posti di lavoro persi nel settore tessile, i migliaia di lavoratori scomparsi nel settore della ristorazione e del commercio, i 500 pescatori e mitilicoltori che senza bonifiche non possono tornare in Mar Piccolo, meritino la stessa riconoscibilità del personale sanitario ridotto all’osso, dei 2mila dell’indotto ex ILVA, dei fantasmi dell’ex SANAC, dell’ex Cementir, dell’ex Polo dell’Alluminio o dell’ex Marcegaglia o dell’ex TCT di cui spesso non parla più nessuno”.

Un mondo – dichiara ancora Giovanni D’Arcangelo – che come quello dei precari, delle finte partite IVA, o dei giovani che si sono arresi e non studiano e non cercano lavoro, è il nostro Primo Maggio imperituro, quello che impegna ogni giorno dell’anno i nostri delegati, le nostre categorie, i nostri uffici legali o i nostri centri di assistenza fiscale”.

Nella campagna a difesa del lavoro e dei lavoratori è inserita anche la campagna di FLC e FIOM che insieme, fino al prossimo 5 maggio saranno davanti alle portinerie di Acciaierie d’Italia . Dalle 13.00 alle 16.00 di mercoledì 3 maggio e venerdì 5 maggio, il pulmino dello SPI CGIL, farà tappa davanti ai varchi di ingresso dei lavoratori per consentire la firma sulla petizione contro il progetto di autonomia differenziata.